La Malattia infiammatoria pelvica (MIP o in inglese PID, Pelvic Infiammatory Desease), è un'infiammazione che interessa gli organi riproduttivi femminili e/o le strutture pelviche: le tube di Fallopio, l'utero, le ovaie o il peritoneo pelvico. Può essere cronica o acuta.
Il 2% delle donne sessualmente attive, in particolar modo tra i 15 e i 25 anni è vittima di una MIP.
Di solito è causata da infezioni batteriche, spesso trasmesse sessualmente, che risalgono attraverso la cervice e si diffondono negli organi pelvici.
Sintomi
Il sintomo principale è il dolore nella parte inferiore dell'addome o del bacino, che si può irradiare anche a livello lombare e alla mobilizzazione dell'utero. Tale dolore aumenta nel periodo periovulatorio e perimestruale. Il dolore si presenta anche durante i rapporti sessuali (dispareunia).
In caso di MIP, inoltre, si potrebbero presentare: irregolarità mestruali e spotting (perdite di sangue al di fuori della fase mestruale), perdite vaginali anomale (talvolta maleodoranti), febbre con brividi, sintomi urinari (minzione dolorosa, frequenza, tenesmo), debolezza, diarrea, vomito, infezioni genitali ricorrenti, ipertono della muscolatura pelvica.
Cause
La MIP si sviluppa in genere a seguito di un'infezione batterica vaginale (vaginite, vaginosi, micosi e malattie sessualmente trasmesse). Nel 99% dei casi i microrganismi raggiungono la cavità pelvica e gli annessi per via ascendente (dalla vagina fino alla cervice per poi passare in utero ed invadere gli annessi). L'1% delle MIP sono invece provocate da batteri provenienti dall’appendice intestinale, dal circolo ematico e dalle vie linfatiche.
I fattori di rischio pertanto includono:
- il sesso non protetto
- l’inizio precoce dell'attività sessuale (più giovane è la mucosa genitale e meno è in grado di difendersi dai patogeni infettivi),
- precedenti infezioni vaginali ricorrenti,
- più partner sessuali
- una pregressa MIP
- i dispositivi intrauterini (IUD), soprattutto nei primi mesi dopo l'inserimento
- l’igiene molto scarsa
- l'interruzione di gravidanza, il parto e gli interventi sul tessuto uterino.
Il fatto che spesso nella MIP siano presenti più patogeni contemporaneamente fa supporre che l'alterazione della flora batterica vaginale rivesta un ruolo fondamentale nella sua insorgenza. Pertanto, paradossalmente l’igiene eccessiva (che altera le normali difese locali e asporta la flora lattobacillare protetttiva) può rappresentare un fattore di rischio della MIP.
Complicazioni:
Se non trattata, la MIP può portare a complicazioni gravi, come:
- formazione di tessuto cicatriziale con aderenze e possibili imbrigliamenti d’organo,
- infertilità a causa dell'infiammazione che può danneggiare le tube di Falloppio,
- gravidanza ectopica: il danno alle tube può far sì che l'ovulo fecondato si impianti in sede extra uterina,
- dolore pelvico cronico causato dall’l'infiammazione a lungo termine,
Diagnosi
La diagnosi si basa sui sintomi, sull’analisi colturale delle secrezioni cervico-vaginali, sul tampone uretrale nel partner, sulle analisi del sangue (VES, leucociti e PCR elevati), sull’ecografia pelvica, fino ad arrivare alla biopsia endometriale e alla laparoscopia esplorativa.
Trattamento
Il trattamento di solito prevede l'uso di antibiotici per eliminare l'infezione, di antidolorifici per eliminare il dolore e di antinfiammatori per ridurre la flogosi. Nei casi più gravi può essere necessaria l'ospedalizzazione o la chirurgia per rimuovere ascessi o tessuto danneggiato.
Poiché la MIP è spesso causata da più patogeni contemporaneamente e poiché non esiste un unico antibiotico efficace sui batteri anaerobi, su quelli aerobi e su quelli a trasmissione sessuale, la terapia antibiotica dovrà essere a largo spettro e composta da più molecole diversificate.
Nei casi più gravi dove vi è la formazione di pus e ascessi sugli organi interni si ricorre all'intervento chirurgico.
Prevenzione
La MIP può essere facilmente prevenuta attraverso l'uso di metodi contraccettivi barriera (come il preservativo), il controllo regolare delle malattie sessualmente trasmesse e il mantenimento di un buon equilibrio della flora batterica vaginale per evitare infezioni vaginali che potrebbero risalire verso la cavità pelvica.
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